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I militari feriti

Di fronte a una macchina che è insieme Stato e guerra, tecnologia e distruzione, razionalità e morte, la rottura, la resistenza e il rifiuto non trovano spesso altre strade che la follia, la sragione, la malattia. Quello che sembra venire alla ribalta è la ricerca spasmodica di una via di fuga, e insieme l’impossibilità di trovarla…Riducendosi le possibilità psicologiche e pratiche della fuga reale, diventa tanto più estesa quella forma di fuga interiore, di diserzione virtuale che è la malattia ovvero…la sua simulazione.
Tratto da: ANTONIO GIBELLI, L’officina della guerra. La Grande Guerra e le trasformazioni del mondo mentale, Torino, 1998, p.124

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