Marzo 2022 – Giornata del paesaggio 2022 – L’archivio fotografico dell’ispettore forestale Francesco Caldart
Sono entrati di recente a far parte del patrimonio dell’Archivio di Stato di Trieste tre album fotografici, frutto del lavoro di Francesco Caldart in forza alla Coorte di Trieste della Milizia Nazionale Forestale durante gli anni Trenta del Novecento.
L’archivio fotografico di Caldart, composto da più di 400 fotografie in bianco e nero, fu donato dalle figlie, grazie al prezioso interessamento dell’Ispettore forestale Diego Masiello, al Corpo forestale regionale, in particolare al Centro didattico naturalistico di Basovizza, ex vivaio forestale che lo stesso Caldart aveva contribuito a migliorare.
Alcune delle fotografie, che riguardano paesaggi della Provincia di Trieste e Gorizia, ma anche del Tarvisiano, frutto dell’attività dei sopralluoghi di Caldart, sono state oggetto di una mostra curata dal Corpo forestale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nel 2015. In quell’occasione Massimo Stroppa, direttore del Servizio Corpo forestale regionale FVG, scriveva:
“Francesco Caldart è ricordato come un preparato e competente forestale, grande appassionato di botanica, autore di molti studi e pubblicazioni sulla flora spontanea. Nei suoi scritti e nelle sue fotografie traspare la consapevolezza del paesaggio come frutto dell’insieme delle sue componenti, secondo una concezione “ecologica” davvero all’avanguardia per quei tempi: le immagini di boschi, alberi, utilizzazioni forestali, pascoli, seminativi, animali, cappelle votive, carbonaie, raccolte d’acqua, assieme a quelle di donne e di uomini impegnati nel loro duro lavoro e di semplici abitazioni trasmettono subito, a chi le osserva con particolare attenzione, il senso di appartenenza ad uno spazio condiviso. Un lungimirante concetto di biodiversità e di rispetto verso i valori del mondo rurale e forestale […]”
Nella foto, scelta in occasione della Giornata del paesaggio 2022 come emblematica per il cambiamento del paesaggio carsico nel corso dei secoli, sono raffigurati i lavori di rimboschimento con pino nero, eseguiti nell’autunno del 1933 presso il bosco Stossi di Trebiciano (Trieste).
Tale testimonianza richiama e prosegue il lavoro pluridecennale dell’I.R. Ispettorato forestale provinciale della Luogotenenza del Litorale in Trieste (1869-1921) e della Commissione d’imboschimento del Carso sul territorio della città di Trieste (1882-1926), fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Trieste, uffici dell’allora Amministrazione forestale che fin dalla metà dell’Ottocento con il loro lavoro avevano contribuito a modificare radicalmente l’aspetto del paesaggio carsico per mezzo del rimboschimento di vaste aree a pino nero e della creazione di apposite zone destinate al pascolo e alle diverse colture.
L’archivio fotografico di Francesco Caldart, attualmente in corso di riordinamento e digitalizzazione, sarà messo a breve a disposizione per la consultazione on line.
Per approfondire:
Francesco Caldart forestale e fotografo nella venezia Giulia degli anni ’30, a cura di Diego Masiello, Trieste 2015