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Ottobre 2021 – Dante e la Venezia Giulia

Per la prossima apertura straordinaria dell’Archivio di Stato di Trieste in occasione della Domenica di Carta 2021, a partire dalle ore 11.00, l’attore Lorenzo Zuffi leggerà il V canto dell’Inferno di Dante Alighieri e verrà proiettato in anteprima assoluta il video Frammenti d’amore, coproduzione compagnia Arearea – ACTIS/Danceproject Festival, nel quale sono state raccontate a passo di danza le vicende delle anime di Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta, ripercorrendo i luoghi e le suggestioni dantesche presenti nella regione Friuli Venezia Giulia.

Nel fondo Attilio Gentile, conservato nell’Archivio di Stato di Trieste, è presente un documento dattiloscritto che ci offre l’occasione di rileggere le stesse tematiche di quella che è stata definita una vera e propria “geografia adriatica di Dante”, che individuava la presenza del sommo poeta in Friuli, nella Venezia Giulia, nell’entroterra carsico, fino in Istria, Sì come a Pola presso del Quarnero, ch’Italia chiude e suoi termini bagna, come recitava un famoso verso della Commedia.

Il documento (ASTS, Fondo Attilio Gentile, b. 31, f. 767), dall’esplicito titolo Dante e la Venezia Giulia, è a firma di Salomone Morpurgo (Trieste, 1860 – Firenze, 1942), triestino di nascita, uno degli esponenti dell’irredentismo italiano, all’epoca direttore della Biblioteca Nazionale centrale di Firenze, il quale inviò lo scritto all’amico Attilio Gentile – con cui intratteneva una lunga corrispondenza epistolare (ASTS, Fondo Attilio Gentile, b. 6, f. 328) – , poi pubblicato sulla rivista “La Lettura”, anno XXI, n. 9 nel 1921.

Il lavoro di sintesi di Salomone Morpurgo era stato pensato proprio nell’anno in cui ricorrevano le celebrazioni per il VI centenario della morte di Dante e una rilettura del documento, a distanza di 100 anni, nell’anno di Dante, per i festeggiamenti in occasione dei 700 anni dalla morte dell’Alighieri, si aggiunge alle altre suggestioni dantesche da ripercorrere anche attraverso i fondi documentari d’archivio.

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