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L’Archivio di Stato di Trieste venne istituito con r.d. 13 agosto 1926, n. 1630, con competenza territoriale sull’intera Venezia Giulia. L’istituto aveva già esercitato la propria attività a partire dall’entrata delle truppe italiane nella città nel 1918, presso la sede di via XXX Ottobre. Nel 1968 i fondi archivistici vennero trasferiti nell’attuale sede di via La Marmora 17, inaugurata nel novembre 1970.

Il materiale conservato è costituito prevalentemente dalla documentazione degli uffici statali succedutisi sul territorio triestino dalla metà del secolo XVIII. Gli atti delle precedenti magistrature di carattere locale, che subirono ripetute distruzioni, si conservano invece presso l’archivio comunale, istituito intorno alla metà del sec. XIX per suggerimento di Pietro Kandler, che ne divenne il primo conservatore. In seguito al trattato di Saint-Germain (settembre 1919) ed ai successivi accordi protrattisi fino al 1924, rientrarono a Trieste gli archivi delle magistrature che, dopo i falliti tentativi del 1904-1906 di istituire un archivio storico alle dipendenze della luogotenenza del Litorale austriaco, erano stati invece inviati a Vienna: essi comprendevano tutti gli uffici politico-amministrativi dello Stato succedutisi a Trieste fino al 1814.

Altri archivi (parte della direzione di polizia di Trieste, tribunali di guerra, processi politici già estratti dal tribunale provinciale di Trieste e documentazione relativa ai militari di queste terre), evacuati durante il periodo bellico in altre zone più sicure dell’impero austro-ungarico, furono a loro volta recuperati nel periodo 1919-1924. Successivi versamenti da parte degli uffici subentrati a quelli austriaci hanno permesso di completare gli archivi dell’amministrazione politica, giudiziaria, finanziaria e marittima anteriori all’annessione di Trieste all’Italia.

A Trieste furono concentrati dopo il 1918, in assenza di Archivi di Stato a Gorizia, Udine e Pordenone, alcuni fondi relativi a queste province, i quali vennero colà trasferiti dopo l’istituzione dei rispettivi Archivi.

A Fiume esisteva una Sezione di Archivio di Stato, mentre a Pola non ne venne mai istituita una, benché prevista dalla l. 22 dicembre 1939, n. 2006.

In seguito alla seconda guerra mondiale Trieste ha perduto, in momenti diversi, il suo retroterra carsico e istriano. Per quanto attiene alla vicenda degli archivi posteriore al 1943, va segnalato che l’archivio del tribunale militare di Pola fu asportato dal comando tedesco del Küstenland, mentre gli archivi relativi a territori ceduti alla Jugoslavia furono ad essa consegnati a seguito del trattato di pace del 1947: di parte del materiale consegnato si conserva il microfilm. Sono stati microfilmati i seguenti fondi principali: Governo generale delle Province illiriche, 1809-1813; Governo generale provvisorio dell’Illirio in Lubiana, 1813-1814; Commissariato di polizia in Rovigno, Atti riservati, 1911-1915. Gli archivi degli organi d’occupazione straniera, prima germanici poi jugoslavi ed infine del governo militare alleato, non si trovano in linea di massima nell’AS Trieste: è noto che questi archivi sono in parte andati distrutti. Soltanto imprecisabili entità sono state trasportate in America ed in Inghilterra nell’ottobre 1954, al momento della consegna della zona A del territorio libero di Trieste (istituito nel 1947 in forza del trattato di pace) all’amministrazione italiana, per effetto del Memorandum d’intesa di Londra del 1954. Recentemente sono stati recuperati, attraverso i versamenti di uffici statali italiani, nuclei di documentazione di una certa rilevanza facenti capo al governo militare alleato.

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