sabato 10 luglio 1915
Propaganda italiana: Comunicati ufficiali di parte italiana: “Nel Tirolo - Trentino il nemico tenta un attacco alla forcella di Col di Mezzo (3 cime di Lavaredo) ma viene respinto ed abbandona sul campo prigionieri, armi e munizioni. In Carnia, attacco ai trinceramenti sul lato occidentale del Gran Pal viene respinto; il nemico subisce gravi perdite e lascia sul campo armi e scudi di difesa per la fanteria. Nel settore dell'Isonzo testimonianze di prigionieri confermano l'uso di mezzi di lotta non permessi, da parte degli austriaci. Fra le astuzie adottate c'è quella di mandare avanti soldati con le mani alzate come volessero arrendersi, per poi gettarsi a terra e lasciare campo libero ai tiratori alle loro spalle”. Tali versioni sono respinte dal Comando austriaco che le attribuisce a una tecnica di denigrazione del Comando italiano per mascherare il successo degli attacchi dell'esercito imperiale.
Acquisto di viveri da parte di forestieri: La Luogotenenza di Trieste ha rilevato la presenza di persone che commerciano in bestiame e generi alimentari acquistati presso la popolazione nel circondario del comando di tappa per rivenderlo all'interno. Tale pratica pregiudica i rifornimenti alla popolazione in prima linea e causa l'aumento dei prezzi. Si fa divieto di vendere a tali persone; i trasgressori saranno puniti con ammende pecuniarie ed arresto.
Raccolta di cannocchiali: Continua copiosa l'offerta di cannocchiali e binocoli per le truppe combattenti. L'industria ottica austro-ungarica e germanica non è in grado di soddisfare tutto il fabbisogno dei combattenti su tre fronti, occorre perciò la cessione di tali strumenti da parte dei cittadini. A ogni oblatore verrà consegnato un buono per richiedere, ove possibile, la restituzione a guerra finita.