
mercoledì 02 giugno 1915
“L'enorme spergiuro e tradimento dell'Italia”: Il Libro Rosso austro-ungarico del Ministero degli esteri riassume le tappe dell'ambigua politica italiana dallo scoppio della guerra: neutralità prima assoluta e poi “vigile e armata”, corsa agli armamenti, mire espansionistiche, interpretazione capziosa dei trattati e un “continuo civettare con la triplice intesa”.
Repressione delle proteste a Milano: Manifestazioni di protesta in Italia dopo l'entrata in guerra: a Milano “le truppe non resteranno più passivo bersaglio agli scherni e ai mali trattamenti dei rivoltosi” ma “hanno l'ordine di far uso delle armi e di tirare sul serio”.
Prestito di guerra: “precetto di onore, di coscienza e di autoconservazione”: Numerose le sottoscrizioni del prestito di guerra, per cui giornalmente si rivolgono appelli alla popolazione.
Banche e imprese lasciano Trieste: Immediate le ricadute dell'entrata in guerra dell'Italia sull'economia triestina: la città, ormai prossima al fronte di guerra, viene abbandonata da banche e imprese, che trasferiscono le proprie filiali in territorio più sicuro.